La nostra prima eco-esperienza sul Po di Volano

Citizen Science e come metterla... sul campo!


E così, sabato 16 marzo Citizen Science Ferrara ha imbarcato sulla Nena oltre 50 aspiranti cittadini/e scienziati/e (adulti e piccini… ma anche con uno splendido Ettore, Bovaro del Bernese!) per una eco-esperienza davvero unica. Abbiamo percorso un tratto del Po di Volano e siamo sbarcati/e a Pontelagoscuro, dove nell’aula didattica abbiamo ripercorso i tre temi portanti della nostra iniziativa: isole di calore, allagamenti e biodiversità.


Durante il tragitto, insieme a Carla Corazza del Museo civico di Storia Naturale, siamo riusciti ad avvistare il martin pescatore, coloratissimo gioiello ornitologico protetto, che sfrecciava a pelo d’acqua: è probabile che abbia scavato i suoi nidi in alcuni tratti scoscesi degli argini in terra; abbiamo poi visto i germani reali e udito l’inconfondibile richiamo d’allarme della gallinella d’acqua, il canto della cannaiola, nascoste fra canne e arbusti sulla riva. 

La vegetazione di sponda era ricca di acero negundo, in piena fioritura, L'acero negundo è una specie introdotta dal continente americano a rapidissima diffusione, che spesso sottrae spazio alle specie autoctone. C’erano poi  molti olmi che già portavano i loro frutti verdognoli, qualche albero di fico ancora spoglio e qualche prugnolo in fiore. 

Fra gli arbusti c’erano i rovi bluastri, che producono frutti di scarso interesse per noi esseri umani, e i rovi da more: queste piante, con le loro ricche fioriture, sono molto importanti per gli insetti impollinatori. 


Mentre Carla ci parlava di biodiversità, abbiamo misurato la temperatura dell’aria usando uno dei MeteoTracker a disposizione: 

Vuoi scoprire cosa hanno detto di noi i partecipanti? Leggi le eco-recensioni qui!

Hai mai fatto uno Starfish Retrospective?

Con Marina i più piccini hanno realizzato un esercizio che si chiama Starfish Retrospective, che serve per riflettere su ciò è che è stato fatto e cosa no nel perimetro di un determinato argomento, cercando di evidenziare cosa continuare a fare e cosa invece dismettere. 


Abbiamo scelto l'ambiente a Ferrara e abbiamo lavorato come un'intelligenza collettiva con semplici post-it (riciclati) e pennarelli (con colori atossici). Ciascun partecipante ha messo la propria idea accanto a quella degli altri, aprendo delle piccole finestre di discussione sull'inquinamento delle industrie nei dintorni della città, l'approvvigionamento energetico, i rifiuti, l'acqua. Ne sono emersi diversi bisogni, tra cui più spazi verdi, più iniziative per coinvolgere i cittadini, più riciclo. Perchè tra le urgenze da arginare c'è quella della plastica onnipresente.  

Cosa abbiamo fatto nell'aula studio e poi con l'app iNaturalist

Carla Corazza ha mostrato alla sua classe di cittadini scienziati il sito iNaturalist per la raccolta di osservazioni naturalistiche. Si tratta di un sito e di una app per smartphone ormai celebri fra tutti coloro che sono appassionati di osservazione della natura: consente a chiunque di trasformare quelle che prima potevano essere osservazioni sporadiche, spesso finalizzate soltanto alla crescita del sapere personale, in materiale scientifico a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo. 

Come funziona l'app iNaturalist?

Con il tuo smartphone o con la macchina fotografica, scatta una foto di una pianta o di un animale, scaricala sul pc oppure postala direttamente sul sito tramite l’app associata. Devi indicare sempre le coordinate del luogo, la data della foto (dell'osservazione) e, se vuoi essere un vero scienziato/a, perfino l’ora esatta. 

Se non conosci il nome della pianta o dell’animale che stai fotografando e caricando, ricevi i suggerimenti per l’identificazione direttamente dalla community degli iscritti su iNaturalist: grazie a un programma di intelligenza artificiale che riconosce le immagini, confrontandole con un’immensa banca dati fotografica.  

Il progetto PolliFE

Utilizzando alcune funzionalità di iNaturalist, il Museo di Storia Naturale di Ferrara ha predisposto sul sito un progetto che si chiama PolliFE con l'obiettivo di caricare le osservazioni di insetti impollinatori che vengono raccolte secondo un preciso schema di monitoraggio. Lo schema prevede l’uso di cornici quadrate di 50x50 centimetri, che vengono posizionate attorno ad aree dove ci sono dei fiori.  I dati sugli impollinatori vengono raccolti osservando gli insetti che si posano sui fiori all’interno del quadrato, concentrando l'attenzione per 10 minuti su uno soltanto dei tipi di fiori presenti all’interno del quadrato. 

Cittadini scienziati per un giorno... e oltre!

Tutti i partecipanti all'eco-esperienza sulla Nena hanno ricevuto le schede cartacee da usare sul campo per raccogliere i dati. In questo modo potranno osservare gli impollinatori anche durante le loro personali escursioni in natura per poi caricarle su iNaturalist e metterle a disposizione della comunità scientifica. 


Prossimo appuntamento? Metti subito nella tua agenda sabato 15 e domenica 16 giugno 2024... E iscriviti subito! La Bike Night sarà ancora una volta l'occasione per raccogliere un bel po' di dati ambientali!